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GIOSTRA DEL SARACINO AD AREZZO



Una leggenda dice, che quando viene la prima domenica di questo mese la città si svuota come di incanto. Non solo nelle vie, nelle piazze, nelle case, ma anche sulle superficie delle navate dove le figure e gli affreschi lasciano appena qualche volto in vedetta sul grigio spento degli intonaci.

Si svuota e si concentra tutta nella piazza grande occupando ogni spazio, grondando dai muri, dai tetti, dalle finestre, dalle terrazze – Arezzo è tutta lì, nel cuore della città con tutta la sua passione violente e faziosa. È lì che soffia il grido per la festa più bella dell’anno – la Giostra del Saracino.

È il tempo questo in cui il settembre rende ancora più dolce la Toscana. È il tempo in cui l’uva di Chiana si fa nera, nera come il Saracino, feroce simbolo lineo da esorcitare e da combattere. Oscuro nemico che incarna il male, il nemico, il gran nemico che distrugge il raccolto, l’inverno, che arriva con il suo carico di freddo e di disagi. Il Saracino come mezzo e modo per riallaciarsi inconoscimente alle proprie radici, i riti propiziatori per la vendemmia e le popolazioni hidalghe, alle tournée medioevali, ai guelfi e ai ghibellini, alla storia grande e piccola, insomma, che ha fatto di questa città una capitale della cultura e dell’arte.

La fronte dei turisti che la invadono non trovano solo le piacevoli scoperte della fiera dell’antiquariato, che per occasione è significativamente trasferita nei giardini pubblici, trovano soprattutto splendidi monumenti. Trovano l’altissima arte di Piero della Francesca che qui tocca i vertici della sua inqietante pittura.

La maestosa impassibilità delle sue figure quasi si scioglie in questa occasione nel calore di una festa che si anticipa nei quartieri, nelle case, nelle contrade. Una festa che si scompone in tutt’una serie di aspetti più intimi, più domestici – ma non per questo privi di significato e di fascino.

La vigilia serve per far dilettare i timori, le ansie, per dare gli ultimi ritocchi, per studiare tattiche, strategie, alleanze. Apparentemente serena fila via tra suggerimenti, cenni proviziatrici, i prognostici, incontri segreti. Un’occhio al campo avversario e uno al cielo, nel timore della pioggia. Finalmente è il gran giorno. Al primo sole – l’acconciatura dei cavalli, guardati a pista tra diffidenze e sospetti, in un’atmosfera solo apparentamente dimessa e casalinga.

La lettura del bando in tutti i quarieri, e la febbre già cresce. A mezzogiorno un’attimo di respiro, quasi una pausa di concentrazione, una parentesi di bonaccia. Poi come un uragano – la Giostra.

Trombe, tamburi, campane arroventono un’aria già piena di tensione, di calore, di rivalità. La città di solito così distesa e serena non è che un immenso imbollire da cui emergono preghi segreti, i fumi caldi della fazione, delle invettive, delle provocazioni fino all’ora rimasti raggrumati sui muri medioevali e ora pronti a sciogliersi per impregnare uomini e cose.

Arezzo ormai è solo una grande meravigliosa follia. La piazza – un grumo di teste, di occhi, di cuori, di sguardi puntati contro il Saracino.

Solo, immobile, aspetta impotente la successione delle cariche, i colpi violenti della lancia a cui risponde come può, con il roteare lapioso della sua danza. La festa vive nella precisione dei colpi, nello spettacolo abbagliante dei costumi, nell’abilità dei cavalieri, nello spirito di parti.

Per chi è al di dentro vive ancora più nel gioco sottile e intricato del regolamento, nelle sfumature della tecnicha usata, nell’apparente sospetto che uno sgarbo nell’intrigo punisca i propri colori. E quando l’ombra di un tale sospetto prende corpo, allora la faziosità a rompere i lacci si scatena, travolge piazze, pubblico, corse, giuria, dame e cavalieri. Non c’è la preoccupazione turistica che tenga per raddrizzare una festa ormai scivolata sul piano inclinato della rivalità di quartiere e della passione di parte. Uno spettacolo nello spettacolo a dimostrazione che la Giostra è una realtà viva che Arezzo nutre solo per se stessa. Allora può accadere che quando la luna è già sospesa sopra le case e le torri quasi a godersi anch’essa lo spettacolo, la piazza si è ancora un catino ribollente di grida e di invettive, che nemmeno le ombre della sera riescono a spegnere.

Solo il Saracino sotto i baffi ride contento nell’oscurità – questa volta con gli Aretini che baruffano tra loro gli è andata bene – il prossimo anno chissà...

 

Vocabolario

navata sf – неф

in vedetta – на часах, на карауле

grondare v – свешиваться, стекать

fazioso agg – мятежный, крамольный

fazione sf – группировка, военное столкновение, стычка

soffiare v – зд. раздувать, разжигать

feroce agg – свирепый, жестокий

lineo agg – зд. для (того, чтобы) lineare agg – che si sviluppa secondo una direzione coerente agg – связанный, сцепленный, последовательный

esorcizzare v – заклинать, изгонять злых духов, гнать от себя

Val-di-Chiana – долина в Тоскане

riallacciarsi v – cнова связываться

inconoscimente avv – неосознанно

propiziatorio agg – от propiziare v ублаготворять, ублажать, умилостивлять

guelfo, ghibellino – политические направления в Тоскане (Флоренции) в XII–XV вв. Гвельфы поддерживали римского папу (пополанов – popolani), гибеллины – императора и феодалов (нобилей – nobili).

fronte (редк. f) – фронт, поток, волны, передняя часть

significativamente avv – показательно, знаменательно, выразительно

inquietante agg – тревожный, беспокойный

impassibilità sf – невозмутимость, бесстрастие

anticiparsi v – предвосхищать себя, предварять

contrada sf – квартал города

scomporrsi v – распадаться, приходить в беспорядок

fascino sm – очарование, обаяние, пленительность

dilatare v – растягивать, расширять

timore sm – боязнь, страх

ansia sf – беспокойство, тревожное ожидание

ritocco sm – доводка, доделка, исправление

suggerimento sm – подсказка, совет, указание, предложение

diffidenza sf – недоверие, подозрительность

dimesso sm – cмиренный, покорный

bando sm – объявление, обнародование (указа)

parentesi sf – период, время

arroventare v – накаливать, раскалять докрасна

prega sf – молитва, моление

invettiva sf – выпад

provocazione sf – провокация, подстрекательство, вызов

raggrumare v – сгущать, grumo sm – сгусток

impregnare v – пропитывать, насыщать

follia sf – безумие, сумасшествие

impotente agg – беспомощный, бессильный

carica sf – атака, штурм

roteare v – вращаться, вертеться

intricato agg – запутаннный

sgarro sm – промах, ошибка

faziosità sf – козни, интриги, групповщина

rompere v  i lacci – сбросить оковы (шнурок, силок, аркан, лассо)

agi (sm pl) – удобства, комфорт, блага, достаток, время, досуг

raddrizzare v – выправлять, исправлять

inclinare v – склонять, нагибать

catino sm – таз

baruffare v = litigare, baruffa sf – свалка, драка

Questionario

* Quali sono le feste tradizionali più’ celebri in Italia?

* Qual’ è il periodo migliore per celebrare tali feste?

* Come immagina queste feste?

* Quali stimoli e quali motivazioni sono alla base di queste feste?

* Ha mai assistito ad una festa popolare? Può descriverla?

Temi per la composizione scritta

* Momenti di folclore nel Suo Paese.

* Feste tradizionali del Suo Paese.

* Feste religiose del Suo Paese.

 

3. Traducete il passo seguente, adoperando le locuzioni:

luogo m  d’origine – родина

diffondersi – распространяться

fastoso, sfarzoso – роскошный

spettacolo m, rappresentazione f – театрализованное зрелище

affluire – стекаться

dettaglio m, caratteristica f – принадлежность

Rinascimento m – эпоха Возрождения

protagonista m, personaggio m – действующее лицо, герой, персонаж

confrontare con qd., qc., contrapporsi a qd., qc. – противопоставлять(ся)

essere celebre per qc., godere fama di qc. – славиться

inondare, invadere – наводнять

artigiano m – ремесленник

fabbricare – мастерить

 

Италия – родина карнавала. С веками этот большой весенний праздник распространился отсюда во многие другие страны Европы и даже Америки. В самой Италии с давних времен карнавал праздновали очень шумно и весело. На роскошные театрализованные зрелища в города стекались толпы крестьян из близлежащих деревень. Непременная принадлежность карнавала – маски так называемой комедии дель арте (комедии масок), возникшей в эпоху Возрождения. Традиционными действующими лицами в ней были маски остроумных слуг (Бригелла, Арлекин, Коломбина, Менегино, Пульчинелла), которым противопоставлялись маски жадного купца Панталоне, труса Капитана, болтуна Доктора и т.д. Главное действующее лицо праздника – Король карнавала или просто Карнавал. В XVIII–XIX вв. особенно красочными карнавалами отличались Рим и Венеция. Сейчас особенно славится им маленький тосканский городок Виареджо. Во время карнавального сезона здесь несколько раз устраивают парад масок на огромных повозках. Для итальянских и иностранных туристов, наводняющих городок в эти дни, местные ремесленники мастерят теперь не только традиционные маски, но и изображают героев сказок Андерсена, братьев Гримм, персонажей Диснея, карикатуры на известных артистов и т.п. После перерыва военных и экономически тяжелых послевоенных десятилетий возродился и сделался грандиозным карнавал в Венеции.

 

II.  Исторические и архитектурные памятники Monumenti storici ed architettonici

1. Leggete il testo e preparatevi a fare la simultanea del frammento durante la trasmissione televisiva.

ASSISI

Nel cuore dell’Umbria, lungo il Monte Subasio e a 424 metri sul livello del mare, è Assisi.

I turisti, che qui vengono durante tutto l’anno da ogni parte del mondo, restano sorpresi e stupiti dai tesori d’arte e dai ricordi francescani che la città conserva.

L’aspetto medioevale di Assisi si vede ancora intatto nelle strade strette, nelle piazze, nei monumenti, nelle mura che la circondano, nella Rocca che dall’alto la guarda e la protegge.

Il panorama che si apre su una splendida vallata, i tesori artistici, i numerosi e confortevoli alberghi, fanno di Assisi il posto ideale per lunghi soggiorni. 

 

Monumenti architettonici di Assisi

*Basilica di San Franceso con gli affreshi di Giotto, raffiguranti la vita di San Francesco

*Sacro Convento di San Francesco

*Chiesa di Santa Chiara

*Cattedrale di San Rufino

PERUGIA

L’origine della città è in periodo preistorico. Tra i secoli VI e III avanti Cristo Perugia è etrusca. Dopo il 295 avanti Cristo è romana. Nel Medio Evo è centro autonomo, molto attivo per la cultura (la sua Università è del 1308), per la politica e per l’arte.

La Piazza IV Novembre – è il centro e il cuore della città. In essa si incontrano tutte le strade principali. È circondata dai monumenti più belli. Da un lato il Palazzo dei Priori, tra i maggiori esempi di edificio comunale d’età gotica. Dall’altro lato il Duomo, che con la sua facciata laterale e i lunghissimi scalini occupa quasi tutta la piazza. Negli altri due lati c’è il Palazzo Vescovile e di fronte il Palazzetto dei Notari (del Quattrocento). Nel centro la Fontana Maggiore (1278), il più importante monumento di Perugia, dal punto di vista artisctico.

Palazzo Galenga, già Palazzo Antinori, è il più bel monumento del Settecento a Perugia. Dal 1927 è la sede dell’Università Italiana per Stranieri, proprio a fianco del celebre Arco Etrusco.

Monumenti architettonici di Perugia

*Palazzo dei Priori              *Fontana Maggiore

*Vescovado                         *Le Logge di Braccio

*Duomo                              *Corso Vanucci

 

2. Dopo la visione del filmato rispondete alle domande del questionario:

* In quale regione italiana si trove Assisi?

* Perché Assisi si dice “cuore dell’Umbria”?

* A quanti metri sul livello del mare si trova?

* Come sono le strade di Assisi?

* Descriva la Basilica di San Franceso, come la possono osservare i turisti.

* Che cosa c’è nella parte inferiore della Basilica si San Franceso? E nella Cripta?

* Chi ha dipinto la parte Superiore e cosa è rappresentato negli affreshi?

* Quali altri monumenti di Assisi ricorda?

* Parli della lunga storia della città di Perugia.

* Descriva la Piazza IV Novembre di Perugia.

 

 

Литература Letteratura

 

Щекина И.А. Итальянский язык. Устный перевод: Учеб. пособие для ин-тов и ф-тов ин. яз. – М.: Высш. шк., 1986. – 288 с.

Памухина Л.Г. и др. Русско-итальянский разговорник по внешнеэкономическим связям. – М.: Рус. яз., 1990. – 494 с.

Формановская Н.И., Красова Г.А. Речевой этикет: Русско-итальянские соответствия: Справочник. – М.: Высш. шк., 1992.

Демьянова Л.И. Бизнес-курс итал. яз.: Учеб. пособие. – Киев: ЛОГОС, 1999. – 320 с.

Поляков К.И. Итальянский язык для бизнесменов и туристов. – М.: Муравей, 2002. – 224 с.

Русско-итальянский коммерческий словарь. – М.: Рус. яз., 2000. – 672 с.

Angelo Chiuchiù, Fausto Minciarelli, Marcello Silvestrini. Grammatica italiana per stranieri. In italiano: Corso multimediale di lingua e civilta a livello elementare e avanzato. – Perugia: Edizioni Guerra, 1990. – 630 p.

Lo Zingarelli minore. Vocabolario della lingua italiana. – Bologna: Zanichelli editore, 1994. – 1184 p.

Dizionario italiano-russo dei termini economici. – СПб.: Дмитрий Буланин, 1997. – 520 p.

 

 



INDICE

 

Parte I 3

L’italiano nei termini economici 3

Unità I 4

L’etichetta della comunicazione d’affari Conoscenza, presentazione, telefonata 4

Unità II 6

Comunicazione d’affari e d’amicizia. 6

Unità III 8

Lettere commerciali 8

Unità IV.. 11

Documenti commerciali 11

Unità V.. 13

Situazione da rappresentare Interpretazione di una diretta. 13

 

Parte II 15

Elementi di civiltà italiana (feste e monumenti storici, folclore) 15

Unità I 15

Esercizi di lingua parlata. 15

Unità II 16

Storia, cultura, costumi 16

Letteratura. 22

 


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