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ESERCIZI DI CONVERSAZIONE



1. a ) Fate delle domande, usando le seguenti formule di interroga­zione; rispondeteci con frasi, parole e locuzioni del testo:

che cosa dice?; scusi, Lei ha detto qualche cosa?; scusi, non ho capito; lo trovate?; è mai possibile?; ma com'è possibile?; di che (cosa) ha bisogno?; ha veramente bisogno di questo?; e allora? ; che ne dite?; che cosa vuoi dire tutto questo?; come?; in che modo?; perché?; in che misura?; per che fare?; a che scopo? ; a che pro? ; per quale motivo? ; è proprio necessario?; come mài? ; che vuole (volete)?; che cosa chiede?; se ne rende veramente conto?; lo domanda sul serio?; lei scherza?; mi prende in giro?; vuoi burlarsi di me? ; a che serve? ; serve a qualche cosa?; avreste fatto (detto) questo?; che pretende (pretendete)?

b) Traducete in italiano, adoperando le battute dell'esercizio

 

— Простите, что Вы сказали?

— Нет, это я так. А Вы что, ждете кого-нибудь?

— Да, жду одного знакомого. Сегодня очень жарко.

— Вы находите? Напротив, мне кажется очень свежо.

— Нет, Вы серьезно?

— Конечно, серьезно.

— Ведь сегодня 28° жары и никакого ветра.              

— Да что вы говорите! Никогда бы не подумал!

— Кстати, Вы еще долго будете здесь ждать?         

— Да нет, вот уже идет мой знакомый, до свидания.

2. a ) Fate delle frasi, usando il vocabolario del testo con le seguenti battute di ironia :

Lo crede proprio (lo pensa proprio)?; beato Lei, beata te; non c'è che dire!; sei proprio bravo; ti pare? credi?; epoi? (e allora?); chi te lo (ve lo) chiede (domanda); che ti prende?; ci mancava proprio questo; tanto per cambiare; è proprio il momento; c'è proprio da ridere; bella cosa!; ma questa proprio mi piace; grazie per la bella proposta (per la bella sorpresa); bella sorpresa! stai fresco; siamo arrivati! hai fatto una bella frittata; l'abbiamo passata liscia; c'è da far ridere i polli.

b) Inventate una storiella usando le battute ironiche dell'e­sercizio "a".

c) Traducete in italiano :                                           

— Ты ждешь его уже два часа?! Хорошенькое дело!   

— Да, не говори! Вот он придет, я ему все скажу, что я о нем думаю.

— Как же, ты ведь храбрый!

— А что?

— Да уж ничего не скажешь. Ладно, давай изменим тему. Как твои успехи в институте ?                                

— Да ничего.

— Это что же, ничего хорошего?

— Да как тебе сказать, в общем, не так уж плохо.

— Вот это мне нравится! Счастливый ты человек, всегда доволен собой! Ты ведь как будто провалился на экза­менах?

— Ну было...

— Ну ладно, ты ведь все равно выкрутишься.

— Ты что надо мной смеешься?!

— Ну что ты, как можно! Это я так, шучу.

FATE DA INTERPRETE

A. Насколько мне известно, в Италии не раз предпринима­лись попытки улучшить положение крестьян. В част­ности, после свержения фашизма, при министре сель­ского хозяйства, коммунисте Гулло, были приняты за­коны, предусматривающие передачу некоторых земель

 в собственность крестьян. Не можете ли Вы рассказать,   какие это были законы?

B. I decreti Gullo del 1945 riguardavano i contratti di mezzadria e di colonia. Prevedevano, tra l'altro, la ripartizione dei prodotti secondo il terreno, ma si arrivava ad un massimo dell'80 per cento a favore del colono. Essi prevedevano anche il blocco dei contratti agrari.    

A. Кто такие испольщики (mezzadri) и арендаторы (coloni)?

B. I mezzadri erano agricoltori che prendevano in affitto la terra ir) base ai cotratti in mezzadria. Si pagava l'affitto ad un costo molto ridotto. Le spese richieste per la coltivazione della terra variavano in base alla percentuale del raccolto che il mazzadro ne ricavava.

I coloni erano piccoli agricoltori che grazie alla riforma agraria avevano ottenuto un podere con annesso un piccolo appezzamento di terra da coltivare. Le terre assegnate loro erano terre incolte, malcoltivate o vergini.

A. В чем же состояла аграрная реформа?

Б. La riforma agraria non era realizatta come previsto. Dopò la cacciata dal governo dei comunisti era stata proposta da Antonio Segni (ministro dell'agricoltura 1946-1951) una legge "stralcio" (куцый закон). Con essa furono espropriati circa 810 mila ettari di terra. Il costo dell'esproprio fu di circa 60 miliardi di lire. La legge "stralcio" non aveva risolto per niente il problema agrario in Italia, che ancora attende la sua soluzione.

A. Существуют ли в Италии крупные землевладельцы?

B. Sì, però non lavorano la terra, ma la danno in affitto.

In Italia ci sono contadini che ora prendono il nome di agricoltori e ci sono anche coltivatori diretti che sono quelli che hanno ricevuto la terra dopo la legge Segni. Devo segnalare una cosa. Il nome "contadino" viene usato a volte con una accezione negativa, indicando una persona gretta e pertanto non bene educata.

TESTO SUPPLEMENTARE

Gino Patroni

L'UOMO SENZA TIVÙ

Non ho la TV, in Italia devo essere l'unico a non averla, infatti si è risaputo e così giorni fa un'èquipe di una grossa teletrasmittente ha suonato al mio uscio.

— Ma è proprio vero che Lei non ha la TV?

Siccome non si erano qualificati io ho pensato che fossero della finanza: molti che hanno la TV non l'hanno dichiarata, insomma sono utenti morosi, passibili di denuncia.

— Io la Tv non ce l'ho proprio. Del resto se lor, signori, vogliono accertarsene, entrino pure e guardino dove vogliono.      

Detto e fatto, sono entrati in casa mia, hanno messo l'occhio e le mani dappertutto, poi si sono arresi.

Il capo dell' équipe si è grattato un po' in testa, quindi mi ha detto:—Adesso non ci dica mica che Lei non ha neppure la radio ?

Questi qui—ho pensato ancora—sono proprio della finanza. Poi ho risposto: No, signori, non ho nemmeno la radio. Quindi sono passato al contrattacco.

— Del resto, guardino, non c'è alcun decreto legge che possa imporre al cittadino l'ascolto della TV e della radio. Il capo dell'équipe era tutto un sorriso.                                   

— Lei è più unico che raro. Lei, diciamo, è proprio un'Araba Fenice... Però, dica il vero, non si sente tagliato fuori dal mondo? Per esempio, ha mai sentito parlare di Madonna ?

—Di Madonna, Le spiego, conosco soltanto quella di Pompei...

L'intera équipe s'è messa a ridere senza ritegno, in modo sgangherato. Uno si dava ripetuti colpetti sulla pancia, un altro si schiaffeggiò dolcemente sulle guance. Solo il capo équipe era rimasto serio, imbronciato. Lo intesi mormorare: — Secondo me, questo è uno che vuole prenderci per i fondelli!

Qui mi riprese la paura. Quella frase dei «fondelli» mi opprimeva come un rimorso. La finanza avrebbe potuto ravvisarvi un oltraggio e, giustappunto, incriminarmi. Ma quei signori trassero improvvisamente alla luce grosse lampade e strani arnesi. Il capo équipe disse: — Ragazzi, lavoriamo senza giraffa. Tutti primi piani. Basta zumare...

Solo allora capii che non erano della finanza ma della televisione.

Il capo poi si rivolse a me:

—Adesso ci consenta di farLe qualche domanda: e non abbia paura. Anzi, domani tutta l'Italia parlerà di Lei... E sotto con le domande:

— Bongiorno. Cosa ne pensa di Bongiorno?

Risposi:

— Il buon dì sì vede dal mattino...

— Buona questa! — esclamarono tutti gli altri.

— E di Celentano?

— Chi va piano, va sano, va lontano....

— Ottimamente. Bravo.

— E di quelli della notte?

— Io la notte, me ne sto in casa. Gira brutta gente per strada... 

— Più che giusto.

 — Lo sa quanto guadagna al mese Pippo Baudo? - No. Ma se Lei mi dice che mestiere fa, potrei risponderLe approssimativamente...

— E proprio del tutto intonso — gridò una che manovrava una lampada accecante. — È bello da morire. E ridevano tutti, sino a scoppiarne. Allora fui io a risentirmi.

— Signori, tutto ciò che vi ho detto è vero e potrei ripeterlo in tribunale sotto giuramento!

— È verissimo — rispose netto il capo équipe — E qui, appunto, sta il bello. Domani faremo scompisciare l'Italia intera.

Raccolsero le loro cose — e ancora ribollivano dalle risate — il capo équipe mi dette una stretta di mano e mi soffiò un grazie leggero come una piuma.

Passarono un paio di giorni, con mia totale indifferenza.

Ma all'indomani del terzo giorno, quando scesi le scale tutti si affacciarono sulle soglie e mi dissero bravo ! spontaneo ! burlone ! simpaticone! marpione! gabbamondo! e altri complimenti a non finire.

Capii che era stato trasmesso in TV quanto accaduto in casa mia con quei signori.

Chissà cosa avranno detto di me.

Venni a saperlo alla svelta.

Il mio campanello suonò impazzito per ore di seguito, dovetti staccare anche il telefono, poi arrivarono nugoli di commessi e di garzoni e ciascuno mi scaricò sul pavimento uno scatolone con televisore.

— Lei è povero, ma "mamma TV" è grande. Lei si merita tutti i televisori del mondo.

Adattato da Gino Patroni

Compito

Riassumete il contenuto del racconto letto.

TESTO SUPPLEMENTARE

 


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