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IX. Unite le frasi usando pronomi relativi.
1. Ho incontrato quell’amico. Di questo amico ti avevo già parlato. 2. Ha una casa grande. Nella casa ci sono cinque stanze. 3. Nadia è un’amica. Le voglio molto bene. 4. Ha superato l’esame. Per questo esame aveva studiato tanto. 5. Questa è la macchina nuova. Avevo sempre sognato di averla. 6. La città è bella e lui proviene da questa città. 7. Lui dice molte cose. Io le sento tutte. 8. Gianni è una persona affidabile. Su Gianni si può contare sempre.
X. Scegliete la forma verbale giusta (presente indicativo, futuro semplice, “stare + gerundio”, “stare per + infinito”). Non si sa quando (venire) la primavera. Negli ultimi tempi (tornare) di moda i vestiti degli anni ’70. Ho fatto le valigie perché (partire). Oggi i ragazzi (frequentare) molto le discoteche. Che (fare) Anna stasera? Dove (andare) Gianni quest’estate? Proprio adesso (guardare) la TV. Lei (dire) qualcosa ma alla fine non parla. Domani (essere) bel tempo. Mettiti il cappello, perché vedo che in questo momento (nevicare). Ci sono tante nuvole scure, credo che (piovere). XI. Volgete le seguenti frasi al passivo scegliendo fra la forma con essere, venire, andare. In Italia si festeggiano molte ricorrenze. Si deve dire che questo avviene anche in altri Paesi. Tanti anni fa non si celebravano tante feste. Il festeggiato ha comprato la torta. Si invitano molti ospiti. Le candeline si devono spegnere tutte insieme. Al compleanno si fanno molti regali. Un amico stappa una bottiglia di spumante. Lo spumante si beve ghiacciato. Si danno gli auguri al festeggiato. Il festeggiato teme che gli abbiano fatto un regalo troppo costoso. Non bisogna fare regali troppo costosi. Gli invitati temono che il festeggiato non accetti il regalo. Il festeggiato ha invitato gli ospiti a restare. Gli ospiti si devono trattare bene. XII. Completate con il verbo all’imperfetto. Un racconto di Natale. È il 24 dicembre, il giorno della vigilia di Natale. Valeria e sua mamma sono nel salotto di casa e stanno addobbando l’albero con luci, palline colorate e fili dorati. Valeria chiede alla mamma se quando (lei - essere)... bambina, (avere)... anche lei l’albero di Natale. La mamma risponde: “Certo, anche se noi non (avere)... molti soldi e per questo spesso (preparare)... gli addobbi in casa, con fiocchi, dolcetti e candeline.” Questa sera a casa di Valeria verranno molti ospiti per il cenone di Natale. Così la ragazza aiuta la mamma a preparare anche la tavola, con la tovaglia più elegante e i piatti della festa. La mamma spiega alla figlia che quando lei (essere)... bambina a casa sua non (avere)... piatti eleganti e bicchieri di cristallo e quindi anche per i giorni di festa (usare)... sempre le stesse stoviglie, ma la festa (essere)... bellissima ugualmente! Dopo aver finito di apparecchiare la tavola, Valeria va a controllare che tutto sia in ordine in salotto. Sul mobile sotto lo specchio nei giorni scorsi ha preparato un bellissimo presepe, con la capanna dentro la quale ha già messo San Giuseppe, la Madonna e la mangiatoia dove a mezzanotte arriverà il Bambino Gesù. La mamma racconta che da bambina lei (costruire)... il paesaggio del presepe con i sassi, che (andare)... a prendere al fiume, e con il muschio del bosco. Ed ecco che gli ospiti cominciano ad arrivare! Prima i nonni e poi gli zii, tutti si accomodano a tavola e fanno i complimenti per la buona cena che la mamma ha preparato. Il nonno comincia a parlare e ricorda i tempi di quando (essere) … giovane. Il nonno: “Ai miei tempi non c’(essere)... tanta abbondanza, anche a Natale si (mangiare)... solo un pò di pollo e tante patate, se ( noi – essere)... fortunati, dopo la cena (noi – potere)... avere una fetta di dolce, ma non come oggi che fra panettoni, pandori, torroni, frutta secca, non si finisce più! ” Il nonno continua a ricordare: “Anche a Pasqua, adesso avete delle uova di cioccolato più grandi di voi! Lo scorso anno l’uovo di Valeria (essere)... così grande che (occupare)... tutta la tavola! Quando (essere)... bambino io, invece, non (esistere)... niente di tutto questo, (noi - potere)... solo prendere qualche uovo sodo e colorarlo un pò prima di mangiarcelo, perché (noi – avere)... sempre una fame da lupi! ” Ma finalmente arriva il momento più bello di tutta la serata: sotto l’albero ci sono già tanti regali. Valeria è molto curiosa e non vede l’ora di aprire i suoi pacchetti! Ce ne sono di tutti i colori e di tutte le forme, ricoperti con carte colorate scintillanti di stelline e fiocchi dorati. M.Mezzadri. Rete 3. Corso multimediale d’italiano per stranieri, 2002 XIII. Parlate del Natale sulla base del seguente test. Come ti prepari al Natale? I regali, il pranzo coi parenti, gli auguri… Il Natale è questo e di più. Tu sei il tipo che fa finta di niente o ti prepari all’evento già da ottobre. Scoprilo con il nostro test! 1. Natale, tu sei uno di quelli che: a) manda biglietti, cartoline e fa gli auguri veramente a tutti, nessuno escluso; b) apprezza soprattutto una cosa del Natale: i regali; c) pensa: “Natale uguale parenti e addio relax! ” 2. In sintesi il Natale è: a) voglia di regali; b) un grande stress; c) un’occasione per essere più buoni. 3. Mancano pochi giorni alla vigilia di Natale, tu: a) hai già comprato tutti i regali; b) ti manca ancora qualche regalo, ma non sai ancora se farlo...; c) come sempre ti ridurrai a comprare i regali alle 8 della sera della vigilia. 4. Il pranzo con i parenti: a) non si può saltare, è una tradizione; b) in fondo non è male: cibo; allegria e mance delle nonne; c) non ne parliamo... 5. A Natale non puoi fare a meno di: a) ovvio, un bel regalo; b) pandoro, panettone e albero! c) fingere di sentirmi male per saltare il fatidico pranzo. 6. I regali: a) sono belli se pensati per te; b) sono belli in ogni caso; c) niente regali, per favore. 7. Il Natale sarebbe meglio: a) con la neve; b) tu e lui/lei soli vicino all’albero e al camino; c) se nel mondo ci fosse la pace. 8. Sotto l’albero vorresti trovare: a) il principe azzurro; b) un nuovo lavoro; c) il biglietto vincente della lotteria Italia. 9. Il tuo albero quest’anno sarà: a) più o meno lo stesso dell’anno scorso; b) non lo farò nemmeno quest’anno; c) più addobbato che mai. 10. Natale è finito, che pensi? a) di già? b) che dovrò mettermi a dieta; c) e anche questo Natale ce lo siamo levato... Babbo Natale ha bisogno di te. A Novembre già respiri aria di festa, non vedi l’ora di decorare il tuo albero e hai già fatto almeno la metà dei regali. Se il 24 Dicembre ti squilla il telefono, sappi che è Babbo Natale che richiede il tuo aiuto! XIV. Leggete e traducete il seguente testo. Fate il riassunto del contenuto. Credendo alla Befana A Natale, come tutti sanno, Babbo Natale (Santa Claus, San Nicola) – dopo aver viaggiato sulla sua bella slitta tirata dalle renne – lascia i regali sotto l'albero in tutte le famiglie. Bella tradizione, certamente, ma niente a che vedere con quello che succede il 6 gennaio. La notte fra il 5 e il 6 gennaio infatti arriva la Befana. Chi è la Befana? La Befana è una vecchiaccia brutta e malvestita, con un caratteraccio terribile (ma anche con un grande senso dell'umorismo) che attraversa il cielo volando a cavallo della sua scopa. Anche lei, come Babbo Natale, passa nelle case per lasciare i regali, ma c'è un ma! Se una persona durante l'anno si è comportata bene facilmente la mattina, svegliandosi, troverà accanto al letto (nella calza che ha lasciato lì vicino pronta per essere riempita) qualche regalo bello e desiderato. E se uno è sostanzialmente normale, un po' buono e un po' cattivo? Be', in questo caso troverà nella calza prima di tutto un bel pezzo di carbone (mamma mia, tutto carbone in questa calza o c'è anche qualcosa di buono? ) e poi, scavando a fondo, fra qualche noce, due mandarini, caramelle e cioccolatini, troverà anche un pacchetto con un regalo vero. Ma la Befana è anche molto, molto umana: e perciò è un po' corruttibile. Per questo la sera del 5 gennaio la cosa migliore da fare è andare a letto lasciando in cucina un piatto di pasta e un fiasco di vino: la Befana, trovando qualcosa da mangiare e un bicchierino di vino da bere diventa sicuramente più allegra e probabilmente anche un po' più generosa. Quando i bambini crescono, purtroppo, diventano quasi sempre un po' più stupidi e ingenui e cominciano a " non credere" più alla Befana (qualcuno va raccontando in giro che sono mamma e papà a mettere i regali vicino al letto! ). Questa leggenda, inventata probabilmente proprio dai genitori che vogliono sembrare buoni e generosi, è necessario sfatarla, perché ai bambini bisogna dire sempre la verità. Quindi diciamola questa verità! Babbo Natale non esiste, è vero. Ma la Befana sì! A. De Guili. Magari. Corso di lingua e cultura italiana, 2010 XV. Traducete in italiano. 1. Вся семья собирается на Рождество: это главный семейный праздник, но, прежде всего, это праздник для детей. 2. На Рождество близкие друзья и родственники обычно дарят друг другу подарки. 3. Накануне Рождества всех охватывает неутолимая жажда делать покупки. 4. Рождественский стол – это роскошный обед или ужин с домашними равиоли, жарким или молочным поросенком и сладостями. 5. Православное Рождество отмечают 7 января. 6. В каждой области Италии существуют свои традиционные блюда, которые подают на стол в Рождество. 7. 6 января празднуют Эпифанию (Поклонение волхвов), дети ждут Бефану, которая летает на метле и приносит детям подарки. 8. Пасха ежегодно празднуется христианами в память воскрешения Христа. 9. Традиционное пасхальное угощение в нашей стране – крашеные яйца, куличи и пасха (блюдо, приготовленное из творога, масла, яиц и изюма). 10. 8 марта в Беларуси поздравляют всех женщин. В этот день им дарят цветы и подарки. 11. В России и Беларуси Новый год по традиции – семейный праздник. Ровно в 12 часов в ночь с 31 декабря на 1 января вся семья собирается за праздничным столом, пьют шампанское и поздравляют друг друга. 12. 2 июня в Италии вспоминают день, когда в 1946 году была образована Итальянская Республика. В этот день в Риме проходит военный парад. 13. Нет ни одной белорусской семьи, которая бы не потеряла во время Великой Отечественной войны родных или близких. Поэтому День Победы каждый год отмечают по всей стране 9 мая. 14. Государственные праздники – это праздники, признанные государством, и эти дни объявлены выходными. 15. Итальянский народ очень любит веселиться, поэтому карнавал в Венеции – один из любимых и ярких событий в жизни итальянцев: маски, шутки, танцы и много веселья!
XVI. Descrivete le feste bielorusse più importanti. Quali di esse preferite di più? LE CITTÀ ITALIANE Ampliamento lessicale Comune m – 1. коммуна (административная единица), муниципалитет; 2. средневековый город-государство. Comune – 1. общий (принадлежащий всем); interesse comune – общий интерес; 2. характерный, типичный, распространенный; poco comune – малоупотребительный; 3. обычный, заурядный, обыкновенный; cibo comune – обычная пища. Principato m (от principe m – принц, князь) – княжество. Metrò poli f – крупный город. Medioè vo m – средние века, alto medioevo – раннее Средневековье; basso medioevo – позднее Средневековье. Città f – город; città medievale – средневековый город; citta di provincia – провинциальный город; cittadina f – городок; cittadino – городской. Cittadino m – 1. горожанин, городской житель; 2. гражданин; concittadino m – земляк, соотечественник. Pianta f – зд. план; pianta circolare – план в виде круга. Paese m – 1. страна (государство); 2. местность, край; 3. селение, село; paese di residenza – страна проживания; paese di montagna – горное селение; paesino m – маленький поселок; villaggio m – небольшая деревня. Strada f – дорога; strada stretta – узкая дорога; strada tortuosa – извилистая дорога; tangenziale f – (скоростная ) объездная дорога; via f – улица; corso m. – проспект; viale m – бульвар; lungofiume m – набережная вдоль реки; lungomare m – набережная вдоль моря; vicolo m – улочка, переулок. Piazza f – площадь. Casa f – дом; condominio m – жилой дом совместного владения жильцов; palazzo m – 1. дворец; 2. большой современный жилой дом. Edificio m – здание; edificio pubblico – общественное здание; una fitta schiera di edifici – плотный ряд зданий; abitazione f – жилище (дом, квартира); cortile m – двор. Chiesa f – церковь; duomo m. – главный собор города; cattedrale f – кафедральный собор; basilica f – базилика, храм. Quartiere m – квартал; quartiere residenziale – жилой квартал; quartiere dormitorio – спальный квартал. Spazio m – 1. пространство; spazio urbano – пространство внутри города; 2. место – spazio disponibile – имеющееся в наличии место; i bambini non hanno spazio sufficiente per giocare – детям не хватает места для игр; 3. космос, космическое пространство. Circondare – окружать; circondare da mura f pl – окружить стенами. All’interno di (ant. all’esterno di) – с внутренней стороны, внутри (ант. с внешней стороны, извне). Resti m pl (от restare – оставаться) – развалины. Sovrapporsi – налагаться, накладываться. Segno m di distinzione – знак отличия. All’aperto – на открытом воздухе; под открытым небом; stare all’aperto – находиться на открытом воздухе. Trascorrere (sin. passare) – 1. проводить (время); 2. проходить (о времени); la vita (il tempo) trascorre – жизнь (время) проходит. Mezzi m. pl. pubblici – общественный транспорт; usare i mezzi pubblici – пользоваться общественным транспортом. Divieto m – запрет, запрещение; divieto di circolazione – движение запрещено; divieto di fumare – курить запрещается. Area f – площадь, поверхность; nell’area delimitata dalle mura – на площади, ограниченной стенами.
Strutture urbane: Municipio m – городское управление, мэрия. Sindaco m – мэр. Questura f – полицейское управление. Chiesa f – церковь; duomo m – собор; basilica f – собор, базилика; cattedrale f – кафедральный собор. Negozio m; bottega f – лавка, лавочка. Ufficio m, edificio m pubblico – административное здание. Quartiere m; centro m; centro storico; condominio m – жилой дом; palazzo m – большой жилой дом; quartiere m. residenziale – жилой квартал, quartiere m dormitorio – спальный район; abitazione f – жилище; appartamento m – квартира. Cortile m – двор; parco m; giardino m – сад. Servizi e svaghi – сфера услуг и отдыха: aeroporto, albergo (pensione), banca, bar, barbiere, biblioteca, cinema, drogheria, farmacia, latteria, macelleria, mercato, museo, negozio di alimentari, negozio di abbigliamento, ipermercato, grandi magazzini, centro commerciale, ospedale, panificio o panetteria, pescheria, ristorante, salumeria, stadio, stazione, supermercato, teatro, ufficio postale, università, zoo. Lettura Le città italiane L’Italia è un paese di città. Oggi sul territorio si contano circa 9.000 comuni; molte sono le grandi città, come per esempio Milano, Roma, Napoli che superano i 2 milioni di abitanti. Altre città importanti e popolose (fra 500.000 e 1 milione di abitanti) sono Palermo, Torino, Bologna, Firenze e Genova; più piccole ma più famose sono Venezia, Verona, Siena, Perugia e altre ancora. La loro storia è molto antica; molte vennero fondate in età romana o addirittura greca, ma il periodo d’oro delle città italiane è sicuramente il Basso Medioevo. Dal 1100 al 1500 soprattutto le città del Centro-Nord divennero ricche, grazie al commercio, alla finanza, alla artigianato, e si trasformarono in comuni indipendenti o in capitali di principati su scala regionale. Ancora oggi l’organizzazione dello spazio urbano conserva molti tratti della città medievale, che costituisce il cosiddetto “centro storico”. Esso ha una pianta generalmente circolare, con strade strette e tortuose, ed è circondato da mura, in parte ancora esistenti. All’esterno delle mura sono cresciuti quartieri periferici e semiperiferici, costruiti per lo più nel XIX e nel XX secolo. All’interno delle mura ci sono case, chiese, edifici pubblici, resti e monumenti risalenti a vari periodi: diverse epoche storiche si sovrappongono l’una all’altra e camminare in certe città è come fare un viaggio nel tempo e nella storia dell’arte e dell’architettura. Il vero cuore delle città è senza dubbio la piazza centrale, che corrisponde al luogo dell’antico mercato o foro, oppure si apre di fronte al castello, alla chiesa principale (cattedrale o duomo), al palazzo del municipio. Queste piazze di solito non sono molto grandi, sono strette da una fitta schiera di edifici bassi, per far apparire più alti e solenni gli edifici principali, cioè la cattedrale o il comune, che spesso si trovano l’uno di fronte all’altro. Un altro segno di distinzione delle città italiane è la folla. La gente ama stare all’aperto, passeggiare (il cosiddetto “struscio”), vedere e farsi vedere. Ed ha ragione, perché molte volte la città italiana è più bella di un salotto, per cui anche il più umile e ignorante dei cittadini può godere di tanti tesori di valore inestimabile. La città è fatta per tutti, per il popolo e per i signori, perché sin dai tempi più antichi i poveri vivevano vicino ai ricchi per proteggerli ed essere protetti. La distanza fra borghesia e classi lavoratrici, che si nota in molte capitali europee o in America, in Italia quasi non esiste; solo in tempi molto recenti sono sorti quartieri residenziali per ricchi nelle periferie. La gente si incontra nelle strade del centro e in piazza, si saluta, scherza, va al mercato e nei negozi. A primavera tutti i caffè e tutti i ristoranti mettono i tavolini all’aperto; passano splendide donne che incantano i passanti, si trascorrono ore piacevoli, la vita trascorre con leggerezza. In Italia anche le piccole città, o paesi, sono vive, talvolta anche più di quelle grandi. Nella piazza centrale si trova ogni cosa; la chiesa, il comune, l’ufficio postale, la farmacia, il barbiere, la banca, il caffè, i negozi con ogni genere di articoli. C’è gente che va e gente che viene continuamente, ma ci si sente vicini l’uno all’altro, si sente il calore umano e si ritrova l’allegria. Quasi tutti si conoscono e si fermano a chiacchierare o si scambiano semplicemente un saluto. Non è come nelle metropoli, dove si cammina per le strade in mezzo a una folla di persone sconosciute. Non ci sono misteri in queste piccole città. Anche i più comuni avvenimenti della periferia arrivano in piazza con la velocità del suono. Chi vuole conoscere tutte le notizie sui suoi concittadini, non ha che da recarsi in un qualsiasi negozio o bottega; qui la sua curiosità sarà soddisfatta, perché si respira un’aria di famiglia, i clienti conoscono personalmente il negoziante e gli altri clienti, si fa conversazione e ci si scambia pettegolezzi. Certo, però, non dobbiamo credere che nelle città italiane non ci siano problemi, anzi. La questione più grave è il traffico automobilistico, dovuto al fatto che l’italiano medio usa poco i mezzi pubblici e prende la macchina anche solo per andare a comprare le sigarette dal tabaccaio. Le auto sono dovunque, anche sui marciapiedi, e producono un terribile inquinamento; in città come Milano o Roma spesso, per motivi di salute pubblica, il comune emette il divieto di circolazione per le auto. Un altro fatto negativo è la mancanza di verde. Essendo cresciute per secoli nell’aria delimitata dalle mura, le abitazioni hanno a poco a poco occupato tutto lo spazio disponibile, mangiandosi alberi e prati. Così, la maggior parte degli italiani abitano in condomini di 6-7 piani, senza il cortile interno tipico dei condomini bielorussi, senza il giardinetto privato tipico alle abitazioni anglosassoni e perfino senza i parchi e i giardini che si trovano in tutte le città europee. S. Sibella. Regioni d’Italia, 2007
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