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La funzione educatrice della famiglia d’oggi



Anche la famiglia, come tante altre istituzioni della società moderna, attraversa oggi una crisi profonda. Benché i rapporti tra genitori e figli non siano più, come un tempo basati sull’indiscussa autorità del padre e sull’assoluta obbedienza e sottomissione ad essa da parte dei figli, tuttavia non sempre si stabiliscono tra essi vere forme di comunicazione e di comprensione. Ne consegue che talora i figli cercano di trovare altrove, fuori dell’ambito della famiglia, quel dialogo, quei rapporti interpersonali, quello scambio di esperienze che si sono rivelati impossibili in casa.

Si deve allora concludere che oggi la famiglia non è più in grado di educare i figli? E, se tale ruolo è ancora possibile, quale dovrà essere l’indirizzo da seguire, quale sarà il metodo migliore per attuare tale educazione?

Un tempo si eccedeva in severità e in rigidezza perché i rapporti tra i genitori e i figli erano formali e innaturali: ai figli non restava che ubbidire e tacere, senza che ad essi fosse lasciato nella famiglia un ruolo positivo. Non mancano però educatori i quali ritengono che oggi molti genitori commettano l’errore opposto: per eccessiva indulgenza e liberalità hanno finito per lasciare i figli senza alcuna guida.

La crisi della famiglia, perciò, appare insieme come causa ed effetto della più generale crisi della società, di certi valori. I genitori a volte non sono maestri “credibili”, e i figli ne rifiutano l’insegnamento. È noto, infatti, che l’educazione più valida è quella che deriva dall’esempio, più che dalle parole. Perciò la famiglia continua a svolgere la sua funzione educativa laddove i genitori danno esempio di concordia tra loro e di amore per i figli; di laboriosità, ed onestà; sanno instaurare con i figli rapporti di amicizia, di reciproca fiducia e stima.

M. Bali, L. Zigrino. Espresso 3. Corso di italiano, 2005

 

Esercizi

I. Indicate se le affermazioni sono vere o false e commentatele.

1. Nel corso dei secoli la famiglia non ha subito nessun cambiamento.

2. Le forme che viviamo ai tempi nostri sono definitive.

3. Nell’antichità la donna non era più soggetta al marito e poteva partecipare alla vita pubblica.

4. Con l’avvento del cristianesimo il matrimonio fu considerato sacro e indissolubile.

5. Nel medioevo europeo la famiglia fu costituita da tutta la parentela.

6. L’amministrazione della casa di norma passava al figlio minore.

7. La moderna famiglia vive in un alloggio unifamiliare.

8. Nella società industriale la famiglia affronta molti problemi.

9. Secondo la legislazione attuale i coniugi hanno pari diritti.

10. In Italia si può contrarre matrimonio solo in municipio.

11. A partire dal 1870 anche la legge italiana prevede il divorzio.

12. Nella famiglia tutti devono avere piena dignità di persone umane, e quindi ognuno deve avere rispetto a tutti.

13. La famiglia è il luogo fondamentale in cui i figli apprendono a vivere.

 

II. Rispondete alle domande.

1. Quali sono le caratteristiche della famiglia nell’ antichità greca e romana?

2. In che epoca il matrimonio fu considerato sacro e indissolubile?

3. Da chi era costituita la famiglia nel medioevo?

4. Nel medioevo, a chi normalmente passava l’amministrazione della casa?

5. Quali sono le caratteristiche della famiglia nella società industriale?

6. Quali sono i problemi della famiglia nell’epoca industriale?

7. Quali due tipi di matrimonio esistono in Italia?

8. Nei nostri giorni il ruolo della donna è cambiato?

9. Da quando la legge italiana prevede il divorzio?

10. Quale tipo di educazione è più valido oggi?

11. Perché si dice che adesso la famiglia attraversa una crisi profonda?

12. In quali casi la famiglia continua a svolgere la sua funzione educativa?

13. Quali errori commettono i genitori nell’educazione dei figli?

 

III. Fate un’autointervista.

1. Da quanti membri è composta la tua famiglia?

2. Ci sono nonni o zii conviventi?

3. I fratelli sono tutti conviventi?

4. Quanti fratelli sono maggiorenni e quanti minorenni?

5. I genitori lavorano entrambi fuori casa?

6. Quanti altri membri della famiglia lavorano?

7. Come consideri generalmente i rapporti con i familiari? (ottimi, buoni, discreti, cattivi, insopportabili).

8. C’è qualche membro della tua famiglia con cui ti trovi particolarmente a tuo agio?

9. I genitori in generale acconsentono o no alle tue richieste?

10. Quando i tuoi genitori sono contrari a una tua decisione come si comportano? (Ti impediscono in modo autoritario di attuarla? Cercano di impedirtelo con il ricatto? Cercano di convincerti? Lasciano fare pur dichiarandosi contrari? Si disinteressano? ).

 

IV. Leggete il testo e fate l’elenco delle particolarità del matrimonio in Italia. Fate gli esercizi dopo il testo.

Il matrimonio

Se ti capitasse di innamorarti perdutamente di un ragazzo italiano (o di una ragazza italiana), tanto da pensare al matrimonio e al tuo trasferimento in Italia, ecco alcune istruzioni pratiche e utili su “Come sposarsi in Italia”.

Quando tu e il tuo “lui” (o la tua “lei”) avete deciso di compiere il grande passo, comunicate la decisione in famiglia e fissate la data delle nozze. Di solito i mesi privilegiati sono maggio, giugno e settembre. Il tempo è bello e non fa troppo caldo. Le giornate sono lunghe. Il ricevimento nuziale si può fare all’aperto in bei giardini fioriti oppure in campagna.

Circa un mese e mezzo prima del matrimonio dovrete spedire a familiari, amici e conoscenti le participazioni che consistono in cartoncini con cui annunciate la data, il luogo, l’ora delle vostre nozze ed invitate le persone più care al banchetto che seguirà alla cerimonia.

Sposarsi significa cominciare a vivere insieme in una stessa casa, che deve ancora essere arredata ed in cui manca tutto, o quasi. Ecco perché voi, futuri sposi, dovrete andare in giro per i negozi della città a scegliere gli oggetti che vi piacciono e di cui avete bisogno.

Quando avrete trovato negozi che hanno gli oggetti giusti, è consuetudine fare una bella lista di nozze, un elenco, cioè, delle cose, scelte da voi, che i vostri amici e parenti potranno regalarvi.

L’organizzazione della cerimonia e del ricevimento occupa spesso mesi e mesi, ma alla fine arriverà il gran giorno.

Tutto è pronto. C’è molta animazione davanti alla Chiesa o al Municipio. I vostri ospiti aspettano, in gruppetti, con impazienza…

Lo sposo è già arrivato, in abito scuro e con il mazzolino di fiori da regalare alla sposa quando le andrà incontro. Finalmente appare la sposa, in abito bianco e l’attenzione è tutta per lei. Emozionati, voi due entrate in Chiesa (o in Municipio), mentre parenti ed amici fanno ala al vostro passaggio.

Dopo che, secondo il rito, vi sarete scambiati solenni promesse, vi sarete infilati reciprocamente le fedi all’anulare sinistro e saranno state apposte le firme vostre e dei testimoni sull’apposito registro sarete marito e moglie. In questo momento vengono scattate innumerevoli foto e le note dell’organo rendono solenne l’atmosfera.

All’uscita vi accoglierà una pioggia di riso augurale, che gli ospiti festanti vi lanceranno perché vi porti fortuna.

E poi baci, abbracci, e via di corsa, tutti in macchina per raggiungere il luogo stabilito per il banchetto. Una lunga coda di auto si snoda per le strade e si sentono colpi di clacson festanti. Quando il rumoroso corteo arriva a destinazione, è il momento dell’aperitivo, a cui fa seguito il pranzo (o la cena).

Voi, sposi, sedete a un tavolo centrale, insieme ai genitori e ai testimoni. Gli altri invitati vi stanno attorno e spesso alzano il bicchiere per fare un brindisi. “Viva gli sposi” è senza dubbio l’augurio più ricorrente. Il cibo, buono e abbondante (sei, sette, otto e più portate…), e ottimi vini completano l’avvenimento.

Tutti sono allegri e si divertono, pur rimanendo quattro o cinque ore seduti. Del resto, da noi si dice che “a tavola non s’invecchia”…. Quando arriverà la torta tutta bianca, con la panna, allora si scatteranno ancora fotografie per fissare l’immagine-ricordo della coppia che ne taglia la prima fetta.

Poi, a grande richiesta degli invitati, marito e moglie si scambiano un bacio, tenendo in mano un bicchiere colmo di spumante. Verso la fine, cari sposini, bisogna fare il giro dei tavoli per distribuire ai presenti i confetti in sacchettini di tulle. Poi, stanchi morti, sarete finalmente liberi di salutare e partire per la luna di miele mentre la festa continua senza di voi. E, se c’è un’orchestrina, si comincia perfino a ballare. Quando tornerete dal viaggio di nozze, come ringraziamento dei regali ricevuti e a ricordo dell’evento, dovrete consegnare a tutti gli invitati le bomboniere, cioè degli oggettini (di solito piccole ceramiche o soprammobili) contenenti altri confetti. Per il matrimonio “all’italiana”, questo è tutto.

M. Silvestrini, C. Bura. L’italiano e L’Italua. Lingua e civiltà italiana, 1996

 

a) Spiegate il significato delle parole messe in rilievo.

 

b) Mettete nell’ordine giusto seguenti passi dei futuri sposi.

1) infilarsi reciprocamente le fedi;

2) spedire le partecipazioni;

3) fare un brindisi “viva gli sposi”;

4) consegnare a tutti gli invitati le bomboniere;

5) fissare la data delle nozze;

6) raggiungere il luogo stabilito per il banchetto;

7) scambiarsi solenni promesse;

8) partire per la luna di miele;

9) fare una bella lista di nozze;

10) apporre le firme;

11) distribuire ai presenti i confetti.

 

c) Rispondete alle domande.

1. Quali sono i mesi privilegiati e perchè?

2. Quanto tempo prima delle nozze bisogna inviare le partecipazioni?

3. Che cosa è necessario indicare nelle partecipazioni?

4. A che cosa serve fare una bella lista di nozze?

5. Dove di solito si svolge la cerimonia nuziale?

6. Quale significato ha la pioggia di riso?

7. Qual era il significato originario del proverbio: a tavola non s’invecchia?

8. Qual è l’augurio più ricorrente?

9. Che cosa di solito distribuiscono gli sposi alla fine del banchetto?

 

d) Parlate del matrimonio del vostro paese di origine. È uguale a quello italiano? Quali sono le tradizioni nel vostro paese?


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