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VIII. Leggete l’articolo e rispondete alle domande.



In quale “circolo vizioso” cadono le persone pigre?

Perché, in passato, facevamo più attività fisica?

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della tecnologia?

Perchè dobbiamo fare attività fisica?

Vita sedentaria

Perché non facciamo attività fisica? Le scuse sono sempre quelle: “non ho tempo”, “sono troppo stanco”, ma sono, appunto, solamente scuse che fanno scattare un circolo vizioso. Meno si fa e meno si vuole fare. E pensare che una volta gli uomini e le donne lavoravano duramente. Solo 100 anni fa la vita era fisicamente molto pesante, faticosa, soprattutto in certe fasce sociali. La tecnologia non era sviluppata e mancavano aiuti meccanici alla vita quotidiana. Eravamo abituati a fare attività fisica tutti i giorni: salivamo le scale a piedi perché non c’era l’ascensore, camminavamo molto di più, e anche i lavori di casa – senza lavatrice, aspirapolvere, frullatore ecc. – diventavano un’attività fisica notevole.

Certo, la tecnologia ha reso la vita più facile, ha permesso di lavorare meno e avere del tempo libero, ma ha introdotto il concetto di “sedentarietà ” parola che non esisteva nel vocabolario dei nostri nonni.

Secondo un recente sondaggio la giornata-tipo di un italiano che fa l’impiegato è così composta: 8 ore in ufficio, 8 ore di sonno, 2 ore per mangiare, 2 ore (siamo sicuri solo 2 ore? ) davanti alla TV, 4 di tempo libero. Quindi passiamo 20 ore senza muoverci! Conseguenze? Problemi di salute, sovrappeso, poca resistenza allo stress, depressione. Lo stile di vita va verso un uso sempre maggiore della tecnologia ma il nostro corpo no. In parole semplici: un organismo formato da ossa, muscoli, vasi sanguini non può diventare uno strumento tecnologico, ha comunque bisogno di continuare a svolgere tutte le funzioni per cui è stato progettato dalla natura. E allora dobbiamo muoverci: scegliamo uno sport che ci piace, che ci diverte, e rimettiamo finalmente in moto la “macchina-uomo”.

A. Latino, M. Muscolino. 1, 2, 3 Italiano! Vol. 2, 2007

IX. Leggete e traducete il dialogo. Compilate la tabella che segue il testo con le informazioni richieste.

 

Lo sport

Marco e Massimo, 17 e 16 anni, fratelli, rappresentano un perfetto campione delle nuove generazioni italiane e di quello che sta mutando nei comportamenti sportivi degli italiani. Leggete l’intervista e compilate la griglia con le informazioni richieste.

Papà calabrese, trapiantato al nord, madre piemontese. Marco e Massimo frequentano entrambi il liceo scientifico, più per volontà della madre che per scelta personale. Poca passione per lo studio, ma molta per gli sport. I due fratelli giocano nella Sesto Basket, categoria “juniores”. Si allenano tre sere alla settimana e giocano in media una partita al mese.

Domanda. Perché il basket?

Marco. Un po’ per caso. Papà è impiegato alla Philips, che è lo sponsor ufficiale di una importante squadra di basket. Quando eravamo piccoli, ci portava a vedere le partite di basket e ci siamo appassionati.

Domanda.Praticate altri sport?

Marco.Certo, ma non in modo sistematico. Andiamo regolarmente in piscina. Io gioco un po’ a tennis e Massimo da un paio d’anni ha scoperto i cavalli, cioè l’equitazione. Ma solo d’estate, quando andiamo in montagna, perché vicino a casa nostra c’è un piccolo maneggio che costa pochissimo.

Domanda. E la scuola che vi ha incoraggiato a fare tutti questi sport?

Marco. Ma va’. A scuola è tanto se abbiamo due ore di educazione fisica la settimana. Ma non si fanno sport, solo ginnastica. E poi nella scuola italiana l’educazione fisica non conta niente, o quasi. Se uno, poniamo, ha cinque in ginnastica, ma sette in italiano, per professori è okay. Ma se hai otto in ginnastica e cinque in italiano o latino, per loro sei uno che non vale niente. Invece so che in Inghilterra e negli Stati Uniti le scuole organizzano un sacco di attività sportive, di gare. Ci sono persino partite amichevoli fra professori e studenti. Vuol dire che là gli insegnanti capiscono sul serio l’importanza degli sport per i giovani.

Domanda. Non mi avete ancora parlato di calcio…

Massimo. Beh, quello lo giocavamo all’oratorio (luogo di incontro e di ricreazione per la comunità di una parrocchia) quando eravamo più piccoli. Però lo guardiamo sempre alla TV.

Domanda. E guardate anche altri sport?

Marco.Beh, sì, le partite di basket, il catch e anche la Formula Uno. Papà è un patito di motori.

Domanda. I vostri genitori fanno qualche sport?

Massimo.Papà da giovane faceva un po’ di atletica, ma poi ha dovuto smettere per via del mal di schiena. La mamma no, non fa nessuno sport. Dice sempre che dovrebbe fare ginnastica per dimagrire, ma non ha mai tempo. Sa, abbiamo anche una sorellina più piccola.

Domanda.E lei? Fa qualche sport?

Massimo.Emanuela? Per ora è un po’ presto: ha solo sette anni. Ma abbiamo cominciato a portarla in piscina con noi. Però in genere le ragazze fanno meno sport di noi maschi…

R. Cittadini, M. Trotta. Tutto bene. L’italiano in pratica, 2008

Composizione della famiglia Galluzzo  
Professione del padre  
Professione della madre  
Sport praticati da Marco  
Sport praticati da Massimo  
Sport praticati dal padre in passato  
Sport praticati dal padre adesso  
Sport praticati dalla madre  
Sport che i Galluzzo guardano alla tv  
Importanza data allo sport dalla scuola italiana  
Interesse delle ragazze italiane per la pratica degli sport  

 

X. Discutete su i motivi per cui facciamo sport? (Divertimento, salute...). Leggete le risposte di alcuni ragazzi adolescenti.

Stefano.Faccio sport perché mi diverto. Soprattutto mi piace giocare a pallone. Mi interessa molto anche il calcio prefessionale e lo seguo sia dal vivo che in TV. Vado spesso a veder giocare la mia squadra. Poi, quando sono sul campo, voglio imitare i miei idoli e mi diverto un mondo.

Sally.Per me e per la mia salute è molto importante fare del movimento. Faccio molta ginnastica in palestra. Ho iniziato su consiglio del mio medico, ora però ne sono contenta. Mi piace molto.

Mark. Lo sport mi permette di stare con gli amici e di crearmene di nuovi. Io non pratico uno sport fisso a livello agonistico, però seguo la mia squadra di basket ed insieme ai miei amici facciamo il tifo. Ogni partita è una situazione nuova. E ogni volta si conosce gente diversa.

Eva. Faccio molto nuoto e ginnastica. Il nuoto è uno sport completo. Mi aiuta a migliorare il fisico e a sentirmi più bella e in forma. Mi piace avere un fisico atletico. Molti, come me, scelgono di praticare lo sport anche per un fatto estetico.

Michel. Dello sport mi attira il lato agonistico. È bello competere con gli altri. Posso controlare ogni volta le mie capacità e cercare di migliorarle. È una continua sfida. E poi, vincere ed essere primo mi dà sicurezza ed orgoglio.

Consuelo. Ho sempre avuto una grande passione per la corsa. Ho incominciato presto a praticare atletica e a partecipare alle gare. Credo che ciascuno di noi sia più adatto per una disciplina sportiva che per un’altra. È questione di attitudine.

Marko. Molti dei miei compagni sognano di diventare grandi campioni. Qualcuno perché vuole diventare famoso e qualcuno perché spera di diventare ricco. Io pratico lo sport solo per divertirmi. Le ore che passo sul campo da tennis sono le più intense della giornata.

Isabel. Fin da piccola i miei genitori mi portavano a vedere le manifestazioni di pattinaggio artistico. Praticare questa attività è stata una conseguenza naturale. Forse sono stati loro a scegliere per me. In ogni caso ora non rinuncerei al pattinaggio per nulla al mondo.

R. Cittadini, M. Trotta. Tutto bene. L’italiano in pratica, 2008


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