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IX. Completate le mine-conversazioni con una parola o un’espressione adatta.



1. – Scusa, mamma, mi puoi passare il telecomando. Oh, ed è ora di mangiare – non vai in cucina a preparare?

–...! Devo finire di sentire le notizie del Tg.

2. – Giuseppe, vieni! Dammi una mano a preparare la cena!

– Sto guardando il Tg. Senti che...: la squadra nazionale di calcio ha vinto contro la Francia.

3. – Io non guardo mai il Tg. Non mi interessa!

– Ma scherzi! Io lo guardo sempre: mi piace....

5. – Sai che cosa mi

6. ha detto Lucia oggi per il telefono?

–..., Silvia non vedi che sto ascoltando il telegiornale?

5. – È brava questa giornalista. Non perdo mai il telegiornale quando c’è lei.

–...! È belissima!

X. Traducete dal russo in italiano.

1. Наряду с Интернетом телевидение является одним из наиболее часто используемых источников информации.

2. Прибавь звук. Скоро начнутся новости. Я хочу посмотреть репортаж о выступлении наших спортсменов на Олимпиаде.

3. Больше всего в современном телевидении меня раздражает обилие рекламы.

4. Мы привыкли подражать всему, что видим по телевизору. Но не нужно забывать, что эти примеры могут быть как положительными,

так и отрицательными.

5. Благодаря телевидению мир становиться меньше. Из выпусков

новостей мы получаем сведения о событиях на международной и национальной арене, документальные фильмы позволяют узнать больше о людях, странах, фактах, о которых мы имели очень слабое представление.

6. Спутниковое и цифровое телевидение прочно вошли в жизнь современного человека.

7. Еще одним очень важным недостатком телевидения является тот факт, что оно может вызывать самую настоящую зависимость. Человек может часами находиться у экрана телевизора с пультом в руках, постоянно переключая каналы.

8. На сегодняшний день среди огромного разнообразия телепрограмм, фильмов, реалити-шоу, развлекательных и спортивных передач каждый телезритель может найти что-нибудь по своему вкусу.

9. В прямом эфире мы ведем свой репортаж из Лондона, где состоялось открытие Олимпийских игр.

10. Если речь идет о детях, то в этом случае телевидение может выполнять очень важную воспитательную и образовательную функцию. Главное, чтобы родители умели разумно его использовать.

11. Завтра я собираюсь поехать на море, ты случайно не видел сегодняшний прогноз погоды? А то я боюсь, что может пойти дождь.

12. Очень часто мы включаем телевизор просто как фон, что, несомненно, имеет негативное влияние.

13. Частные и коммерческие каналы финансируются доходами от рекламы и абонементов, за что платят ежемесячно телезрители.

14. Ничего не слышно. Посмотри, может, колонки не включены?

 

XI. Parlate su questi argomenti.

1. Cosa pensate della televisione? Discutete in coppia e poi scambiatevi opinioni con i compagni.

2. Secondo voi che vantaggi ha la TV? Discutete in coppia e poi scambiatevi opinioni con i compagni.

3. Quali sono gli svantaggi della TV moderna?

4. Paragonate la TV italiana e quella bielorussa.

XII. Svolgete in forma scritta il seguente argomento.

La televisione bielorussa è davvero interessante? Quali sono i programmi più seguiti?


I GIOVANI

Ampliamento lessicale

 

Compito m stabilito – четкое задание.

Tormento m di una scelta – мука сделать правильный выбор.

Provare disgusto m – испытывать отвращение.

Sentirsi insicuro, a – не чувствовать себя в безопасности.

Ragione f di vita – смысл жизни.

Mito m del successo – мифическая цель добиться успеха.

Comunità f educativa – воспитательный коллектив, сообщество.

Dote f зд. способность.

Valori m pl – ценности.

Aggiornarsi – пополнять свои знания, повышать свой уровень.

Gruppo m (sin. comitiva f) di coetanei – группа (компания) сверстников.

Bighellonare – шататься без дела.

Spaccio m della droga – распространение, сбыт наркотиков.

Sostanza f stupefacente – наркотическое вещество, наркотик.

Drogarsi – употреблять наркотики.

Abusare di (fare abuso di) – злоуотреблять.

Progredire – продвигаться, идти вперед.

Incomunicabilità f – отчужденность, некоммуникабельность.

Asociale m, f – замкнутый, асоциальный человек.

Permissivo (-a ) – вседозволенный, снисходительный к распущенности.

Ammonire – делать внушение, замечания.

Demotivato m – лишенный цели, стимула.

Vizio m – порок;

Virtù f – добродетель.

Prepotenza f – нахальство, наглое поведение.

Prepotente m – нахал, наглец.

Lettura

I giovani

Nei paesi industrializzati i giovani d’oggi soffrono di troppa libertà. Questo perché libertà significa spesso vuoto. Dire ad un giovane “sei libero” di pensare e di fare quello che vuoi (sia pure entro certi limiti, si capisce) può significare mettergli sulle spalle un peso che non ha chiesto. Ci si sbaglia a credere che tutti i giovani o la maggior parte di essi desiderino la libertà. I giovani, invece, sentono il bisogno di avere un compito stabilito, alto e solenne, magari misterioso. La libertà è fatta per quei pochi che sono capaci di sopportare il tormento di una scelta. Ma i più domandano che i genitori, gli insegnanti, i più anziani, quelli collocati sopra di loro, diano l’esempio e gli ordini, con autorità.

I genitori non sanno più dare ordini, perché non credono più in nient’ altro che nel dio denaro. Il papà lavora e anche la mamma, entrambi i genitori sono uguali e tutti e due non contano più nulla per i figli. Molti giovani provano disgusto per questa società e, siccome non sono capaci di trovare altro, chiedono solo di dimenticare i problemi che i genitori gli hanno lasciato da risolvere, cercando piaceri semplici e immediati. Poi ci sono ragazzi viziati, che hanno già tutto, che hanno già sperimentato tutto, e cercano divertimenti sempre nuovi. Tutti, però, sono prigionieri inconsapevoli del loro egoismo, si sentono insicuri, soli e vuoti.

La noia, per questo motivo, è sempre dietro l’angolo. I giovani di oggi si annoiano, soprattutto perché non hanno un ideale, uno scopo importante nella vita. Certo, possono aspirare a un lavoro, all’amore, ma sappiamo che oggi sia l’amore che il lavoro non sono più, come un tempo, ragione di vita, perché instabili, mutevoli. In questo deserto, non resta che seguire il mito del successo, quello proposto continuamente dal cinema e dalla televisione. Ma così vengono ingannati ancora di più, perché cinema e televisione presentano la visione di un mondo a cui nessuno può arrivare, un mondo che non esiste, o che al massimo consiste di piaceri eccessivi, volgari e addirittura crudeli.

La scuola è forse la cosa più importante che ancora lo Stato riesce ad offrire ai giovani. La scuola è una comunità educativa dove il ragazzo impara non solo a leggere e a scrivere, ma anche a crescere, a diventare uomo imparando a vivere con gli altri, a esprimere tutte le sue doti di intelligenza, fantasia, creatività, affettività, amore. In questa comunità, oltre alla trasmissione dell’istruzione, dovrebbe realizzarsi il processo di elaborazione della cultura in stretto rapporto con la società, per il pieno sviluppo della personalità dell’individuo. Ma tutto questo, purtroppo, non accade molto spesso. Anche gli insegnanti, come i genitori, non sanno più quali valori comunicare, non sono più maestri, non sono più modelli per i loro studenti. Perciò si accontentano di essere dei buoni insegnanti, dei bravi tecnici della materia – cosa che però non sempre riesce, perché molti insegnanti, soprattutto anziani, conoscono nozioni ormai vecchie, non vogliono aggiornarsi, e insegnano cose poco interessanti. In questo modo, non sono nemmeno stimati come insegnanti e tutta la scuola perde importanza e prestigio all’occhio dello studente, che si rivolgerà ad altri “educatori”, come ad esempio il computer o la strada.

La strada offre ai giovani una visione del mondo più interessante di quella offerta dalla scuola. Sentiamo cosa pensa il pedagogista italiano Mauro Laeng sulla funzione pedagogica della strada. “Forse la strada ha avuto questa funzione più nel passato che oggi. Infatti, prima gran parte della vita sociale e domestica si svolgeva sulla soglia di casa. I ragazzi della stessa età si incontravano spontaneamente, giocavano tra loro. Oggi, la funzione della strada è disturbata dal traffico cittadino: i bambini non possono giocare a pallone, pattinare e muoversi all’aria aperta, se non in piccole zone protette, ma assolutamente insufficienti alle loro esigenze. I ragazzi ritrovano la strada più tardi, attorno ai 17-18 anni, quando i genitori allentano un po’ il controllo e i giovani formano gruppi spontanei e instabili di coetanei. In queste comitive essi partecipano ai valori comuni della loro età: lo sport, il ballo, i motori, il divertimento, l’amore, inteso però non come rapporto di coppia, ma come parte della vita del gruppo. La comitiva non ha uno scopo, ma è fine a se stessa: l’importante è farvi parte, non esserne esclusi. Al suo interno si trascorrono intere giornate, anche senza fare niente, semplicemente a bighellonare davanti al bar o al fast food. Si tratta di un fenomeno naturale e per certi aspetti positivo, perché il gruppo ha la funzione di far socializzare i giovani a quel livello di età. Tuttavia, in questo tipo di vita si nascondono anche dei rischi. Per farsi accettare dalla comitiva, per dimostrare di essere degni di essa, i giovani possono compiere azioni sconsiderate, o prendere abitudini negative, come fumare, bere, e persino drogarsi. Questo tanto più se consideriamo che la strada è il luogo preferito per lo spaccio della droga”.

La droga è il terrore di ogni famiglia. Il suo consumo è in continuo aumento, sia perché i prezzi sono più accessibili di un tempo, sia perché c’è un’offerta più varia. Se prima dominavano le droghe pesanti, oggi sono più diffuse le droghe cosiddette leggere, consumate in quantità maggiori proprio perché all’apparenza meno forti. Ma queste droghe sono forse ancora più pericolose delle altre: il giovane si avvicina più facilmente ad esse perché crede che non facciano male e che non diano dipendenza, per poi scoprire solo più tardi che ne è diventato schiavo, con i relativi danni per la salute. Per risolvere il problema della droga i governi hanno proposto ricette diverse, a volte contapposte: in Olanda sono state liberalizzate le droghe leggere, in altre nazioni c’è la cosiddetta “eroina di Stato” per i tossicodipendenti in crisi d’astinenza; in altre ancora c’è la proibizione assoluta di qualsiasi sostanza stupefacente. Certo è che nessuna legge potrà dire l’ultima parola su tale situazione. Ancora una volta, ciò che conta è l’educazione dei giovani: solo una buona educazione può salvarli dai numerosi pericoli che essi incontrano nella società moderna.

L’educazione è un argomento di discussione in cui tutti possono avere torto o ragione. L’educazione, infatti, è un problema che ha risposte diverse a seconda del momento storico e della cultura di una data società. Oggi, tuttavia, appare più difficile che in passato, perché la velocità con cui progredisce il mondo attuale rende sempre più grande la distanza e l’incomunicabilità fra le generazioni. Sentiamo ancora cosa pensa Mauro Laeng sul tipo di educazione da impartire ai figli: cosa consigliare ai genitori, di essere più o meno severi, di permettere o no ai propri figli di fare come tutti altri, passando moltre ore davanti al computer, o in comitiva, o in discoteca?

“Non credo che si debba educare i figli a diventare degli asociali, dei giovani che si tormentano e poi diventano solitari. Però non è nemmeno una cosa buona essere troppo permissivi. I genitori devono moltiplicare le occasioni positive di crescita e quindi di rapporti e di contatti. Io non credo che serva molto ammonire i ragazzi, dire loro che perdono troppo tempo con gli amici. Tanto, continuerebbero a fare quello che fanno, magari di nascosto. Credo che l’unica medicina sia di aiutarli a sostituire interessi falsi o di poco conto con interessi più autentici, solidi. Il genitore deve favorire la crescita di certi interessi, di una certa curiosità, e con questa crescita cresceranno anche i loro ragazzi. Perciò, piuttosto che dire di non stare fuori la sera, bisogna suggerire ai figli come trascorrere le sere, anche fuori casa. Il male che uccide è la demotivazione: i ragazzi la cui vita è vuota sono demotivati. Quando questo accade, non bisogna stupirsi se poi si drogano. Questo accade perché sono demotivati. E invece sono infinite le cose belle e interessanti che un giovane può fare”.

C. Amato. Mondo italiano, 2001

Esercizi


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